Il composto punta ai mitocondri delle cellule cancerose
Un 'profarmaco' (un composto inattivo che le cellule tumorali metabolizzano per produrre un farmaco tossico attivo) e che punta ai mitocondri (le centrali energetiche delle cellule) delle cellule cancerose, può essere una nuova frontiera per il trattamento del glioblastoma, una forma di tumore al cervello che oggi ha una breve aspettativa di vita. A dirlo è uno studio dell'ospedale Houston Metodist pubblicato su Molecular Cancer Therapeutics che ha dimostrato, sui topi, l'efficacia d questo trattamento. Ai cervelli delle cavie sono state iniettate cellule di glioblastoma umano. La ricerca ha dimostrato come il profarmaco sia stato ben tollerato e, se somministrato da solo, ha prolungato la sopravvivenza degli animali. Tuttavia, se combinato con chemioterapia e radioterapia standard, il farmaco ha dimostrato il suo effetto curativo, consentendo al 90% dei topi di sopravvivere, e aumentare di peso durante i 10 mesi di osservazione. Lo studio, spiega David S. Baskin, autore corrispondente dello studio, "dice che l'aggiunta di MP-Pt IV (questo il nome del farmaco, ndr) a un protocollo di chemioradioterapia potrebbe affrontare un'esigenza critica nel trattamento del glioblastoma", descrivendolo come un "ottimo candidato per lo sviluppo preclinico".
fonte: Molecular Cancer Therapeutics
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